Pierluigi Ribichesu è nato Sassari il 17-05-1963.
Attualmente è residente a Thiesi. (Sardegna)
Si occupa a tempo pieno di scrittura e ricerca spirituale.
All’età di undici anni si è ritrovato senza la madre venuta a mancare per una leucemia. E’ probabile che questa consapevolezza abbia creato diversi presupposti per affrontare realtà a lui sconosciute.
Pierluigi Ribichesu ebbe il suo primo episodio di Dejvù arriva verso i dodici anni quando in “sogno” gli appare l’evento che si caratterizzerà quella mattina nella bottega delpadre tappezziere, dove racconta per filo e per segno la venuta di un cliente con precise richieste. Lo racconta all’operaio che rimane basito dalla precisione dell’evento, che puntualmente si manifesta così come raccontato.
Non dimentica mai questo “inizio” perché fu il primo di tanti episodi in crescendo.
Sin da piccolo ha avuto la passione per l’aeronautica e le lo studio delle armi nucleari. (Cosa che ancora continua) Ha impiegato molto tempo per capire perché questa passione. Ha sempre avuto la sensazione di non sentirsi mai solo, ma bensì controllato, osservato ed indirizzato.
Esperienze militari e viaggi astrali
Dal 1982 al 1987 ha fatto il militare come sottufficiale di carriera, (49 corso allievi sottufficiali S.A.S VITERBO) con destinazione finale 4° raggruppamento aviazione leggera esercito ALTAIR – BOLZANO.
Questa esperienza fu molto utile a Pierluigi Ribichesu per poter forgiare il suo carattere e aumentare le sue conoscenze in campo elicotteristico dal vivo.
La sensazione di trovarsi a cospetto di altri mondi gli è accaduta diverse volte (Tre volte per ora). La prima volta erano gli anni 1990/92 quando ebbe il primo viaggio in astrale con un negoziante amico da poco suicidatosi.
Fino ad allora non sapeva cosa erano quei “viaggi” ma il suo spirito si staccò dal corpo portandolo davanti al suo negozio dove gli raccontò le sue vicissitudini. Gli fece vedere il suo negozio che puntualmente tempo dopo ritornando sul posto trovò esattamente come ricordava compreso di persone del momento, ed anche in questa occasione aveva raccontato il tutto alla segretaria del tempo. Non ricapitò più di essere contattato da questa persona, ma parve molto sollevato per averle detto che il gesto che aveva compiuto era necessario, in quanto oramai non vi era possibilità di tornare indietro.
L’episodio che gli cambiò la vita
Anno 1993. 23 Agosto.
Questo è l’episodio più eclatante della sua esperienza, ma non l’unico.
(In circolazione vi sono molte interviste per chi volesse approfondire.)
Era la sera del 23 agosto, una domenica. (Era il suo l’ultimo giorno di ferie, perché la mattina a venire avrebbe riaperto i battenti del suo negozio.)
Quella sera in compagnia del suo amico Carlo e di sua figlia decisero di andare a ballare alla discoteca La Siesta. Questa era collocata sopra Alghero, dove dal suo terrazzo panoramico si poteva osservare tutta la città col suo porto e le sue insenature. Con l’amico decisero di restare a chiacchierare nella terrazza mentre la ragazza restava in pista.
Già li notò osservando il panorama qualcosa che girava sopra la città, ma preso dal chiacchiericcio lo vide senza darle particolare attenzione. Ricorda che stava bevendo una limonata.
Terminata la serata riaccompagnò il suo amico e sua figlia a casa ad Alghero e si mise sulla strada per Sassari. La strada che stava percorrendo è chiamata dei due mari perché collega col suo continuo Porto Torres.
Pierluigi Ribichesu era arrivato quasi al bivio per girare verso Sassari quando in lontananza vide arrivare quello che a primo acchito gli parve un aereo.
Guardò l’ora, erano le 4.30 del mattino.
Le stranezze dell’episodio
Si stupì di vedere un aereo a quell’ora.
La prima cosa che colpì Pierluigi Ribichesu data la breve distanza era che non vedeva la coda dell’aereo, e di finestrini ne vedeva soltanto due.
L’altra cosa che gli parve molto strana erano le luci. I nostri aerei di linea portano delle luci bianche-rosse e lampeggiano in molti punti della carlinga ad una velocità sotto il secondo. Questo “velivolo” aveva soltanto quattro luci: due blu scuro ai lati e due giallo cotto verso il centro e lampeggiavano molto lentamente.
La cosa l’Incuriosì e dato la sua esperienza e passione per i velivoli militari iniziò a valutare diverse ipotesi, compreso l’idea di un elicottero predisposto per il volo notturno. (L’aeroporto civile e militare dista poco da dove stava percorrendo la strada.) Incuriosito di questa novità aprii il finestrino per accertarsi del rumore, e con grande sorpresa si accorse che il velivolo che lentamente veniva in sua direzione non emetteva nessun rumore. Si sentivano solo i grilli e le cicale dai terreni vicini.
L’UFO
A quel punto ogni dubbio era svanito: aveva davanti un UFO.
Prese coraggio e fece con le luci della sua macchina abbaglianti-anabbaglianti verso il velivolo che lentamente avanzava frontalmente in sua direzione.
Pierluigi Ribichesu accostò la macchina davanti ad una campagna, se ne scese e si mise sull’altro lato della carreggiata ed attese.
Il velivolo lentamente arrivo fin sopra di lui e si fermò.
Alzò gli occhi al cielo e vide un sagoma perfettamente circolare con le quattro luci citate. Sarà rimasto un minuto, forse un minuto e mezzo sempre fermo sopra di lui. Il suo sguardo era fisso su quel cerchio luminoso. Si trovava all’incirca ad una trentina di metri sopra la sua testa.
Caratteristiche e comportamento dell’UFO
Ad un tratto emise una luce bianca proiettata verso il campo vicino ed iniziò a discendere. Il terreno era più basso della strada di circa due metri e quando si abbassò poté vedere benissimo la cupola, i finestrini(due) ed il color argento dell’astronave. Il terreno era un campo incolto con erba molto alta, circa due metri ed l’astronave andò ad appoggiarsi spostandosi da lui circa 40 metri. Come toccò terra emise un bagliore di luce giallo –verde illuminando a giorno la zona, ma il tutto per poco meno di un secondo. Lui rimase lì in attese dei prossimi eventi.
Il tempo passava ma lui non vedeva nessuno uscire dall’astronave. Passarono forse due o tre minuti, ed iniziò a chiedersi chi fossero questi esseri e soprattutto se volessero fargli del male. Praticamente il panico aveva preso il sopravvento su di lui e dopo un po risalii in macchina con la consapevolezza che da quel giorno la sua vita sarebbe cambiata.
Nel percorso verso Sassari vide poco prima di arrivare in città, in mezzo a delle campagne un disco volante che vi girava e pensò che iniziava a veder troppi dischi volanti. Era molto piccolo e gli diede all’incirca un diametro di un metro.
L’articolo ed il racconto
Quella mattina Pierluigi Ribichesu l’amico che avevo lasciato ad Alghero e gli raccontò l’accaduto. Lui lo convinse a tornare sul posto per accertare il fatto. Passarono dalla zona industriale di San Marco ed arrivarono davanti al campo in questione. Li scoprì che non vi era u recinto e che avrebbe potuto raggiungere l’astronave attraversando il campo poche ore prima, ma lo scoprì solo alla luce del giorno. Fu facile trovare la traccia dell’atterraggio dell’astronave, perché era stata lasciata una sagoma circolare sull’ erba schiacciata, ma non bruciata. La misurarono in sette metri di diametro. Questa importantissima testimonianza aveva rafforzato l’ipotesi che non era stato un sogno e cheil tutto era accaduto realmente.
Un paio di giorni dopo uscì un articolo sulla Nuova Sardegna dove qualcuno affermava di aver visto degli UFO su Alghero. Questo documento affermava con sicurezza che non era stato l’unico testimone.
Non chiamò mai nessun centro ufologico, ne avvisò i carabinieri. Solo dieci anni dopo contattò il CISU e ritornò sul posto per delle riprese.
Oramai il tarlo era entrato e viveva costantemente con questo pensiero.I
Un evento che diviene un fenomeno che lo accompagnerà nella vita
l suo sguardo era fisso in cielo e parecchie volte vide le loro astronavi. Sentiva che la loro presenza era costante, ma benevola.
La sua ricerca sulle armi nucleari procedeva spedita e furono loro a fargli capire che questo suo interesse non era un caso ma una missione per il futuro di questa umanità.
Dietro diversi “loro “messaggi iniziò a scrivere nel 2005 il suo primo romanzo TRATTATO X, per vedere la luce nel 2017. In questi anni di ferma più volte dovette intervenire ad aggiungere molti particolari che gli venivano suggeriti.
Incontri ed astrale
Nel 2015 ricevette la loro visita in astrale dove lo trasferirono dentro la loro astronave. Per due notti di seguito ricevette la visita di una coppia di pleiadiani (Almeno così sembrerebbero dai suoi ricordi)
Pierluigi Ribichesu era molto più alto di lei, superando i due metri, capelli lunghi biondi e lei più bassa sempre capelli lunghi biondi. Quella visita gli sembrò molto familiare tanto da sembrarle che si conoscessero da sempre. Indossavano una divisa blu scuro con uno stemma sul petto, non ricorda l’esatto disegno, ma pareva una costellazione che lui non conosceva.
L’ambiente del contatto
L’ambiente dove venne trasferito era molto asettico, ma ricorda sia il pavimento che le pareti di un color argento. Dedusse di trovarsi dentro un’astronave per la vista verso il corridoio che era molto battuto. Insieme a loro notò anche un’altra specie, molto piccoli sui novanta centimetri circa completamente glabri che emanavano una aurea tutt’attorno.
Dentro la stanza una parete divisoria si trasformò in schermo dove loro gli mostrarono molti aspetti della loro evoluzione e il motivo della loro costante presenza sul pianeta Terra.
il messaggio spirituale/ufologico
Questa ulteriore conferma lo portò ad occuparsi della spiritualità e della ufologia in prima persona con seminari e interviste su vari canali radiofonici e televisivi.
Per sua natura non è vincolato a nessun gruppo, ma amico della verità da dovunque arrivi.
La richiesta di far parte del F.U.I l’ha ricevuta dal vostro presidente che ha accolto con molto piacere.
Pierluigi Ribichesu è disponibile a mettere a disposizione le sue conoscenze e competenze per offrire una verità indiscutibile.
Associazioni ed altro
Nel 2020 nasce l’associazione Culturale SU.ENTU, di cui Pierluigi Ribichesu è il presidente con lo scopo di promuovere tante iniziative che riportino l’essere umano al contatto e la salvaguardia della natura ed ad una sua crescita spirituale.
Anche questo ultimo obiettivo gli è stato chiesto dai fratelli del cosmo per
Cercare di riportare prima dell’irreparabile una salvezza per il pianeta e i suoi abitanti.
Ad oggi è e ricercatore e collaboratore presso la Federazione Ufologica Italiana.